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La RM nello studio dell'instabilità gleno-omerale

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Secondo la classificazione di Matsen le instabilità vengono divise in postraumatiche (TUBS) ed acquisite atraumatiche, divise a loro  volta in congenite multidirezionali (AMRI) e da ripetuti overstress (AIOS). 

  

Nelle instabilità post-traumatiche si verifica l'impatto tra la testa omerale ed il ciglio glenoideo in sedi caratteristiche a seconda della direzionalità della lussazione omerale.

Nelle instabilità antero-inferiori si determina sempre la frattura da impatto della porzione postero-laterale del polo superiore della testa omerale (lesione di Hill-Sachs); a seconda dell'entità del trauma si può determinare la lesione fratturativa del cercine glenoideo (lesione Bankart fibrosa) o del bordo osseo glenoideo antero-inferiore (lesione Bankart ossea).

Nelle lussazioni posteriori si determina la lesione fratturativa della porzione mediale articolare della testa omerale (lesione di Mc Laughlin o reverce Hill-Sachs), raramente la lesione della componente posteriore della glena.

Qui di seguito sono riportati i caratteristici segni semeiologici di lesione da impatto della testa omerale in seguito a lussazione antero-inferiore dell'omero.

La RM permette di definire la temporalità della lesione a seconda delle presenza dell'edema osseo perilesionale che, qualora presente, indica traumi di recente insorgenza; tale riscontro risulta particolarmente evidente nelle sequenze con soppressione del grasso (SPIR).

Nell'esempio sopra riportato in coronale T1 la lesione ossea apapre ben definita da orletto di sclerosi con osso spongioso sottostante di normale trofismo (reperti che indicano la stabilizzazione della lesione e pertanto non recente); nell'immagine coronale SPIR si nota l'edema osseo perilesionale segnalato dall'iperintensità del tessuto, espressione di lesione acuta-subacuta. L'engaging rappresenta la condizione nella quale il tipo di frattura della testa omerale predispone "l'incastro" tra la testa omerale e la glena; più è estesa e profonda la frattura, maggiore è la probabilità di engaging.

Nel riquadro sottostante si visualizzano i segni diagnostici di lesione post-traumatica da lussazione posteriore dell'omero.

Nelle instabilità antero-inferiori frequentemente si viene a determinare anche la frattura della glena, definita come lesione di Bankart osea (vedi diapositiva sottostante), da difefrenziarsi con la lesione Bankart fibrosa che corrisponde alla sola lesione del labbro glenoideo.

 

Nella slide sottostante si rilevano i segni di una recente lussazione antero-inferiore di spalla: la perdita della superficie inferiore della glena, quantificabile tuttavia correttamente solo con l'esame TC con metodo PICO (vedi capitolo dedicato), risulta rilevante, pari a circa il 20-25% dell'intera superficie. Questa informazione consiglia probabilmente il chirurgo a scegliere la tecnica artrotomica (laterjet) anziché artroscopica. Nell'immagine coronali si visualizza la lesione dell'inserzione scapolare del legamento gleno-omerale inferiore.

Nelle instabilità atraumatiche multidirezionali (AMRI) non si documentano lesioni traumatiche delle componenti ossee ma una lassità spesso multidirezionale della capsula scarsamente identificabile durante l'esame RM standard  ma meglio valutabile con RM dopo artrografia (vedi diapositiva sottostante)

molto importante nella definizione di una condizione di lassità capsulare è nell'esame artro-RM la visualizzazione del tipo di inserzione capsulare. Nelle diapositiva sottostante, in un caso di instabilità acquisita da overstress (AIOS)la capsula, detesa, presenta inserzione sulla porzione mediale della glena (inserzione di tipo III).

sd